GROWL in Italy

Welcome to the grind

Category: Nina Ramirez (page 1 of 3)

OLTREZONA + As A Conceit live al Block Club

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedintumblrmail


AS  A  CONCEIT

 

OLTREZONA

Facebookgoogle_plus


Pestilence + Seth + Ancient Ascendant + Agony face + Any face

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedintumblrmail


ANY FACE

 

AGONY FACE

 

ANCIENT ASCENDANT

 

SETH

 

PESTILENCE

Facebookgoogle_plus


WhiteHorse + Valgrind + Funest + Plateau Sigma live al Circolo Colony

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedintumblrmail


PLATEAU SIGMA

 

FUNEST

 

VALGRIND

 

WHITEHORSE

Facebookgoogle_plus


Blaze Bayley live al Prestige

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedintumblrmail


Facebookgoogle_plus


OVERTURES

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedintumblrmail


Al GO4ROCK di Gorizia abbiamo avuto l’occasione di assistere al concerto degli Overtures, nuove promesse di matrice goriziana che, grazie al loro heavy/power metal graffiante, hanno saputo riempire l’area dell’ex mercato goriziano. Prima della loro salita sul palco ricordiamo che si sono esibiti: LoveLace, Escape, EstWind.

Il setlist degli Overtures:
The Maze Under the northern star Of Nightmares Delirium Empty trails You can’t spit on me Drum Solo Here we fall A different point of view
Fly Angel The Oracle

Foto a cura di: Nina Ramirez

Facebookgoogle_plus


THE BEYOND

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedintumblrmail


Recensione a cura di: Nina Ramirez

THE BEYOND
“Decaying Death”

Quattro tracce di puro death metal che corrispondono appieno alla descrizione della band nella loro biografia, un voluto omaggio a quelli che sono i capolavori indiscussi della meta anni 90′, soprattutto tra Obituary  e  Napalm Death. Il progetto The Beyond nasce due anni fa dalle ceneri dei Deformed Agony, il tutto made in Trento. Questo EP autoprodotto è stato registrato ai Cremisi Studio di Cadine (Trento) con il produttore Francesco Nardelli.
Le quattro tracce presentano un esecuzione di tutti gli strumenti e della voce “eccellente” per quello che riguarda il genere proposto a cui loro si rifanno, non c’è una sostanziale diversità di stesura nei brani proposti, interessanti in Mass Lobotomy i passaggi di blast di Corrado Menegatti. 
Una band con una spiccata potenzialità tecnica, che non delude sicuramente i fans del death metal vecchio stampo. Attualmente in fase di promozione e scrittura di nuovi brani, con l’auspicio di un tocco di personalità in più in fase componitiva. 
voto 8/10

Tracklist:

1. Decaying Death
2. Crime And Punishment
3. Tortured ‘Till Redemption
4. Mass Lobotomy


Formazione attuale:
Corrado Menegatti: drums
Federico Visintainer: guitars
Michel Catalisano: vocals
Michele Segata: guitars
Moreno Visintainer: bass
Facebookgoogle_plus


RED SKY

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedintumblrmail


Recensione a cura di: Nina Ramirez

RED SKY
“ORIGAMI”
Un titolo insolito per un album discografico all’apparenza, ma che racchiude esattamente, come la stessa arte giapponese dell’origami, un intreccio di suoni, melodie ed atmosfere provenienti tutte da una concezione pulita, semplice e seducente nate dalla mente di questo artista poliedrico. E’ difatti un disco sfornato in toto da un unico compositore, noto come l’artista mascherato, per il semplice fatto che, fin dalla nascita del progetto Red Sky,  ha cercato di creare un aurea nascosta del suo personaggio proprio per dare valenza unicamente alla musica che compone. Questo Lp autoprodotto, è un disco molto interessante che presenta una grande ricerca sintetica, ma penetrante, delle melodie pulite in tutti gli strumenti che vengono utilizzati nei vari pezzi, e, solo alcuni presentano qualche accenno di cantato sottoforma di piccole poesie dedicate all’amore, alla pace, alla ricerca dell’io interiore, poche parole per far riflettere l’ascoltatore. Non a caso, questo interessante artista fa parlare di se sempre all’avvicinarsi del periodo dell’amore, una sorta di omaggio verso il prossimo, uno sguardo a chi si vuole bene ma anche a chi è solo.
Con un soave intro “Goccie di eternità“, capitanato da cello in stile Ashram, ecco entrare nel sogno di Red Sky come se ci prendesse per mano, in “Temporale notturno” ci attrae una sequenza di frenetici riff di chitarre tra acustica ed elettrica, con alcuni passaggi quasi heavy, il tutto ben confezionato da una solida base di tastiere e parti orchestrali condite da un buon ritmo di batteria. “Andalusia (Nostalgia di un tramonto)” un pezzo che inizia con un entusiasmante gusto spagnolo a richiamo dello stesso titolo dedicato alla regione più calda e passionale della Spagna, un tocco di vitalità  tra intrecci di mandolino  che assieme al lavoro di batteria danno vita ad una vorticosa sessione ritmica. Ci fa tornare in mente qualche atmosfera di suoni tipica degli ultimi lavori del francese Alcest la canzone “Ti ho sfiorata  nei miei sogni”, un appassionante turbine di emozioni e sensazioni ammaliatrici. Riff in stile heavy forse un po’ scontati in “La notte si innamorò del sole”, mentre notevole è in “Il filo rosso” la morbidezza dei suoni creati dai pochi passaggi di chitarra ma essenziali per immergerci in un atmosfera a richiamo degli statunitensi Agalloch in contrapposizione con il cantato/parlato dell’artista il quale, anche se entra in modo freddo, ci intriga perfettamente nella sua ragnatela utilizzando una credenza tipica giapponese legandosi ancor più al titolo stesso dell’album. “La voce dei tuoi occhi che mi rende pazzo” forse il pezzo più commerciale del disco, non a caso ne uscirà il video a breve, presenta gli ormai classici riff rockettari/heavy di Red Sky ed un testo dedicato ad un’amata sempre poco ricercato ma mai banale. “Origami” è un dolce pezzo di passaggi acustici di chitarra e piano incentrato sul titolo dell’album. Si ritorna ad un saltellato folkeggiante di mandolino con “Alla prossima (Forse un giorno ci rivedremo)” e nonostante ritorni la dedica all’amata, funge da risvolto positivo all’abbandono degli amori perduti, un buon metodo per non perdersi d’animo. Si chiude il sogno di Red Sky con “L’ultimo petalo” lasciandoci alcune riflessioni  sulla vita e sul suo operato “…e ogni brano è una parte di me, che vola via, libera..come un petalo nel vento. Vivere per suonare..suonare per vivere…” un raffinato connubio di teatralità a decretare la fine di questo interessante lavoro, seguono due bonus track, “L’ultimo petalo” in una versione più malinconica con voce soffusa, e “E poi silenzio” dove vi partecipa il guest vocale di Aurora Rosa Savinelli.
Un disco contenente dei bei pezzi atmosferici e molodici seppur non tutti i pezzi sanno suscitare eguali emozioni, una soave poesia incantevole di alternative sperimentale tutto italiano da tenere d’occhio.
SETLIST:

  1. Gocce Di Eternità (Intro)
  2. Temporale Notturno 
  3. Andalusia (Nostalgia Di Un Tramonto) 
  4. Ti Ho Sfiorata Nei Miei Sogni 
  5. La Notte Si Innamorò Del Sole
  6. Il Filo Rosso
  7. La Voce Dei Tuoi Occhi Che Mi Rende Pazzo
  8. Origami 
  9. Alla Prossima (Forse Un Giorno Ci Rivedremo)
  10. L’Ultimo Petalo (feat. Alberto Bernasconi)
  11. L’Ultimo Petalo – Acoustic Version (feat. Alberto Bernasconi) [Bonus Track]
  12. E Poi Silenzio Pt.2 – Acoustic Version (feat. Aurora Rosa Savinelli) [Bonus Track]
Facebookgoogle_plus


LOGICAL TERROR: “ALMOST HUMAN”

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedintumblrmail


Recensione a cura di: Nina Ramirez

LOGICAL TERROR
“ALMOST HUMAN”
I Logical Terror li abbiam potuti vedere ben due volte in live. Questo eccellente gruppo emiliano, che sul palco riesce a far saltare anche i più timidi, ha saputo ben esaltare la sua grinta e la sua energia già dal loro album di debutto: “Almost Human”. Ma chi sono questi Logical Terror? Questi cinque ragazzi, nascono nel 2010 dalle ceneri di ciò che eran i Marplots, e diciamolo pure, in soli due anni han saputo farsi strada nella scena underground con un talento, sicuramente maturato anche nel tempo e dall’esperienza, ma senza dubbio il loro merito è proprio quello di essere stati in grado (al contrario di tantissime altre band italiane che, ahimè, propongono scarsa qualità in live e una mistura di dischi con pezzi anche aggressivi ma concepiti tutti con lo stesso stampino) di coniare una proposta, seppur intrisa di sfumature, diciamolo pure ‘modaiole’, ma con una certa effettistica e melodicità tecnica ben servita con un talento, una grinta, e degli show da veri headliner!!
“Almost Human” è il loro primo album uscito nel 2011, prodotto da Dualized e Eddy Cavazza per la dysFUNCTION Productions , il master è a cura di Ray Parenti.
La percezione ad un primo ascolto, è sicuramente una scelta leggermente più soft e commerciale nell’insieme. Cosa manca? Manca solo quel certo coinvolgimento accattivante che riescono ad esprimere con quel pelo di cattiveria negli show. In generale, stiamo comunque parlando di un lavoro “egregio” e di una scelta ponderata a dovere per quanto ne concerne la promozione e la facile presa nell’ascolto. La cattiveria non manca, è solo miscelata ad una martellante mole di suoni sintetici e groove tecnici da pelle d’oca! L’album contiene momenti di puro death melodico,  un pò di cyber thrash con accenti core, e qualcosa di nu-metal, a richiamare gruppi come Fear Factory, Mnemic, Deftones, Soilwork.
I pezzi che riflettono al meglio la proposta dei Logical Terror sono sicuramente “Monad 61”, “Unfilled”, “Collapse”, “Facing Eternity”. Ciò che più intriga di questo lavoro sono i blast beat e qualche breakdown martellanti della batteria che ben compongono i pezzi di una certa potenza ritmica, corollati da riff e giri di basso per niente scontati e di altrettanto spessore stilistico. Il coinvolgimento è infine dato dalle due voci graffianti ed energiche, tra un melodico ed un growl, di Emi & Sic, che si intervallano in modo sapientemente geniale!

EMI – Vocals
SIC – Vocals
ASH – Guitars
SID – Bass
THOR – Drums

 Tracklist:
01. Nameless

02. Gender 3000

03. Monad 61 (feat. M.V. on vocals from Disclose)

04. Unfilled

05. Degenerate/Regenerate

06. Collapse (feat. Miguelon on vocals from Overflow)

07. Self extinction

08. Facing Eternity


Facebookgoogle_plus


SOULFLY – MAXIMUM CAVALERA TOUR 2012

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedintumblrmail


Report a cura di: Zimon
Credits Pics: Nina Ramirez
SOULFLY + INCITE + LODY KONG
“MAXIUM CAVALERA TOUR 2012”
New Age Club (Roncade-Treviso)

Il 23 settembre scorso il New Age club ha aperto le porte alla nuova stagione di concerti 2012/2013, e l’ha fatto con il botto. Per l’ennesimo anno consecutivo tornano a calcare il palco del club trevigiano i Soulfly, con un tour d’eccezione intitolato “Maximum Cavalera Tour” un tour che vede protagonista la famiglia Cavalera, e per la prima volta a dividere il palco con Maxe soci, vediamo e sentiamo, i “Lody Kong” giovane gruppo che vede Zyonalla batteria e Igor alla voce/chitarra, i due figli piu’ giovani di Maxe Gloria, e come secondo special guest della serata gli Incite, band capitanata da Richie, il figlio più grande e fratello dello scomparso Dana.Verso le 21.30, in una sala ancora vuota data l’ora, sale sul palco il primo gruppo, i Lody Kong, band poco conosciuta alla massa, che in circa mezzora di show, caratterizzato da un suono non proprio perfetto, propone un mix tra punk e metal abbastanza anonimo, unica nota positiva Zyon alla batteria, con un drumming molto aggressivo e d’impatto, ma che come il resto della band deve crescere soprattutto in fase di songwriting. 
LODY KONG – SETLIST:
01. MONKEYS
02. CRAZY JOE
03. DISCONNECTED
04. EARTH IS YELLOW
05. BLOODY TOY BOATS
06. RUMSFIELD
07. COOKIE DOUGH
08. SMASSHED
09. BONE DIGGA
10. DREAMS AND VISIONS

Tutto il report fotografico è on-line qui:

Dopo la loro esibizione fa un po’ strano pensare che, alla loro eta’ circa, il padre Max ha scritto album come Morbid Vision o Schizophrenia. Il locale comincia a riempirsi, e con un cambio palco veloce e’ l’ora degli Incite, band che abbiamo gia’ avuto modo di vedere live, sempre di spalla ai Soulfly,nei concerti precedenti a questo. Dal punto di vista d’ impatto scenico Richie e soci sono cresciuti molto, dalla prima volta che li abbiamo visti, ma anche loro alla lunga, rimangono un gruppo con una proposta musicale abbastanza anonima, pur avendo un proposta che ben s’accompagna con la moda death del momento. Aspettiamo tutte e due gli special guest alla prova del nove con i loro lavori in studio futuri, e vedremo se sono all’altezza del cognome che portano. 
INCITE – SETLIST:
01. DOWN AND OUT
02. TYRANNY’S END
03. NOTHING TO FEAR
04. END RESULT
05. FEEL THE FLAMES
06. HOPELESS
07. THE AFTERMATH
08. DIE ALONE
09. THE SLAUGHTER
10. ARMY OF DARKNESS

Tutto il report fotografico è on-line qui:

Il palco viene liberato dalla strumentazione degli special guest, la bandiera del brasile che copriva la batteria viene tolta, i tecnici preparano in tutto e l’asta del microfono di Max con le catene appese domina il centro del palco. La luce viene abbassata lentamente e l’intro “Resistance” scandisce l’inizio dello show. Gli headliner della serata uno ad uno entrano in scena, per ultimo entra Max che prende posizione con le corna alzate al cielo dando inizio allo spettacolo con “World Scum“, tratta dall’ultimo lavoro “Enslaved“. Già dalle prime canzoni notiamo un Max Cavalera non al top della sua forma fisica, forse già da troppi anni ormai, abbastanza invecchiato e appesantito, e con la voce abbastanza lontana al vecchio ruggito d’un tempo, ma che, anche se ormai è solo l’ombra del guerriero che fu, lo si ritrova sempre sul palco imperterrito a sudare e a combattere per la propria musica. A sostenerlo sul palco alla chitarra solista ritroviamo l’ormai suo braccio destro Marc Rizzo, ed a completare la line-up alla sezione ritmica vi è alla batteria David Kinkade, già batterista dei norvegesi Borknagar, e al basso/seconda voce Tony Campos, già bassista e voce di Static-X e Asesino. La setlist della serata comprende i vecchi cavalli di battaglia dei Sepultura, sempre ben accolte dal pubblico, come: “Refuse /Resist”, “Troops of Doom”, “Arise”, “Territory”, e L’immancabile “Roots Blood Roots”, canzoni dai vari album della band come: “Blood Fire War Hate“, “Frontlines“, “Prophecy”, “Back to the Primitive“, “Defeat u“, introdotta dal ringraziamento di Max ai fan per l’affetto ed il supporto in questi anni, essendo il 2012 l’anniversario dei 15 anni di vita della band, passando poi ad “Eye For an Eye” la prima canzone del loro album omonimo del lontano 1998, il tutto intervallato da stecchetti musicali di cover di vecchi classici del metal come “Iron Man” dei Black Sabbath e “Walk” dei Panterao dalle solite frasi “colorite” sempre apprezzate dal pubblico italiano. Poche sono state le canzoni tratte dall’ultimo lavoro in studio della band “Plata o Plomo“, dove troviamo Tony Campos alla seconda voce, che con la sua potenza vocale, quasi copre le parti vocali di Max. Con “RevengeanceMax, il vecchio guerriero con la sua immancabile tenuta mimetica, per l’occasione chiama sul palco la sua famiglia, i giovani guerrieri della sua tribù, dietro le pelli Zyon, e alle seconde voci Richie e Igor. Tutto sommato un bello show che come al solito non da un momento di tregua, e anche se il pubblico non era quello delle grandi occasioni, ha fatto il proprio dovere rispondendo con circle pit e stage diving alle continue incitazioni del frontman brasiliano.
SOULFLY – SETLIST:
01. WOLRD SCUM
02. BLOOD FIRE WAR HATE
03. REFUSES RESIST
04. EXECUTION STYLE
05. FRONTLINES
06. PROPHECY
06. PRIMITIVE
07. DEFEAT U
08. DOWNSTROY
09. INTERVENTION
10. ARISE
11. TROOPS OF DOOM
12. TERRITORY
13. PLATA O PLOMO
14. REVENGENCE
15. ROOTS
16. JUMP / EYE FOR AN EYE

Tutto il report fotografico è on line qui:

Facebookgoogle_plus


W.O.M Festival 2012 le foto dei Kill the Klown!

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedintumblrmail


Sul nostro weebly on line il nostro report fotografico dei Kill the klown dell’evento W.O.M Festival 2012 a Piombino Dese del 15 settembre  a cura della nostra Nina Ramirez Art. Enjoy! m/

Facebookgoogle_plus


Older posts

© 2024 GROWL in Italy

Theme by Anders NorenUp ↑